Cos’è e come si compone il business model canvas

Si dice business model e si pensa alle start up ma non si tratta solo di questo.
Nel presente contesto competitivo, con la digitalizzazione e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, innovare è la parola d’ordine.
Non esiste però solo l’innovazione di prodotto ma anche quella dell’imprenditore che decide di rompere uno schema tradizionale e tentare nuovi approcci al business. Per esempio, spertimentando un nuovo canale di vendita, una nuova partnership strategica che possa sfruttare economie di gamma, cambiando il punto di vista con cui concepisce il proprio prodotto e quindi migliorando l’intera esperienza del cliente, testando nuovi revenue model, rafforzando la consapevolezza delle attività e dei partner core che portano valore all’azienda, etc…
Lo schema più sintetico e semplice che permette di avere una visione olistica dell’impresa e sollecitare la creazione di nuove idee è il business model canvas.

Il termine business model si riferisce infatti alla struttura e alla logica di un’organizzazione aziendale per creare e distribuire valore.
Tutte le imprese, anche le più tradizionali e perfino i singoli professionisti, hanno un modello di business anche se non è schematizzato in modo formale.

Quanti sono i tipi di business model

Esistono vari tipi di business model ed è abbastanza ovvio pensare che se ne creeranno altri in futuro.

Elenchiamo di seguito quelli, per il momento, più conosciuti in letteratura.

  • transazionale
  • market place
  • software as a service (saas)
  • freemium
  • pay as you go
  • noleggio/leasing
  • franchising
  • broker
  • community
  • affiliazione
  • inserzioni
  • donazione

Approfondiremo i modelli di business e presenteremo esempi in futuri articoli.

Il business model canvas

Gli elementi da tenere in considerazione per organizzare in modo efficiente e proficuo  un’azienda non sono di immediata rappresentazione.

Proprio per risolvere questo problema, nel 2004 lo svizzero Alexander Osterwalder ha cominciato ad affrontare questo tema. E nel 2010, con la collaborazione di Yves Pigneur (suo professore all’Università di Losanna), Alan Smith e una numerosissima comunità di esperti di molte nazioni, il concetto di business model è stato rivoluzionato.

Canvas significa tela, canovaccio. Per merito dunque del canovaccio del Business Model Canvas (BMC) è ora possibile rappresentare in modo semplice e intuitivo il funzionamento di un’azienda nella sua integrità.

Il linguaggio su cui esso si basa è infatti di tipo visuale e non richiede particolari competenze  specifiche per interpretarlo.

Business model e start up

Con l’avvento dell’innovazione tecnologica accelerata, il concetto di business model è diventato ancora più rilevante. Esse infatti cercano di creare nuovi mercati o di irrompere in quelli esistenti attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, modelli di consumo, strategie di marketing e approcci operativi.

È per questa ragione che le discussioni sui modelli di business si sono ampliate abbracciando anche aspetti quali l’agilità, la scalabilità e l’adattamento rapido alle mutevoli condizioni di mercato.

Quando si decide di creare una start up la definizione del business model è una tappa essenziale.

Il business model canvas supporta lo startupper nell’aggiornare continuamente e ripensare il proprio business fornendo un metodo formale ma rapido ed efficace.

Canvas: tutto in una pagina

Il canvas è uno schema diviso in due parti: costi (a sinistra) e ricavi (a destra).

Il tutto in nove blocchi distinti rappresentati, ed è questa la forza della sua efficace immediatezza, in una sola pagina.

Inoltre, gli elementi inseriti non sono pensati e non dovrebbero essere “scolpiti nella pietra” ma pensati per essere sostituibili. Questo proprio per non legare l’imprenditore in uno schema fisso ma per aiutarlo a pensare out of the box.

Eccoli:

Ricavi

  1. Segmenti di clientela
  2. Proposta di valore
  3. Canali
  4. Relazioni con i clienti
  5. Flussi di ricavi

Costi

  1. Risorse chiave
  2. Attività chiave
  3. Partnership chiave
  4. Struttura dei costi

I singoli blocchi del canvas

Vediamo in sintesi come dovrebbero essere riempito il canvas.

Lo facciamo indicando le domande a cui lo startupper (o più genericamente l’imprenditore se si preferisce) deve ingegnarsi a rispondere.

Segmenti di clientela

I clienti vanno suddivisi in gruppi in base a esigenze o comportamenti comuni oppure in funzione di altre caratteristiche omogenee.

  • Per chi stiamo creando valore?
  • Chi sono i clienti più importanti?

Proposta di valore

Si deve individuare i prodotti o i servizi offerti dall’azienda per soddisfare i bisogni degli specifici segmenti della propria clientela.

  • Quale valore trasferiamo al cliente?
  • Quale problema del nostro cliente contribuiamo a risolvere?
  • Quali necessità del cliente soddisfiamo?
  • Quale insieme di prodotti e servizi offriamo a ciascun segmento di clientela?

Canali

Sono i modi attraverso i quali l’azienda comunica, raggiunge e distribuisce la sua proposta di valore ai clienti.

  • Attraverso quali canali i segmenti di clientela vogliono essere raggiunti?
  • In che modo sono raggiunti?
  • Come sono integrati i diversi canali?
  • Quali lavorano meglio?
  • Quali sono i più convenienti?
  • Come si integrano con le abitudini dei clienti?

Relazioni con i clienti

Riguarda il tipo di relazione che l’azienda instaura con i diversi segmenti di clientela.

  • Che tipo di relazione ciascun segmento della nostra clientela si aspetta di stabilire e mantenere con noi?
  • Quali relazioni abbiamo stabilito?
  • Quanto sono costose?
  • Come si integrano con il resto del nostro modello di business?

Flussi di ricavi

Si individuano i ricavi generati da ogni singolo segmento di clientela.

Per quale valore i nostri clienti sono veramente disposti a pagare?

  • Per cosa pagano attualmente?
  • Come pagano attualmente?
  • Come preferirebbero pagare?
  • In che modo il flusso di ricavi contribuisce ai ricavi generali?

Risorse chiave

Si deve individuare i beni indispensabili per fare funzionare il business.

Attività chiave

Definire quali sono le cose da fare affinché il modello di business funzioni.

Partnership chiave

È necessario individuare le alleanze e le collaborazioni con altre aziende (fornitori e partner) essenziali per il business dell’impresa.

Struttura dei costi

Elencare tutti i costi da sostenere per il funzionamento del business model.

  • Quali sono i costi più importanti del nostro modello di business?
  • Quali risorse chiave sono più costose?
  • Quali attività chiave sono più costose?

Il business model canvas e il budget

Poiché offre una panoramica completa delle componenti economico-finanziarie relative all’attività dell’impresa, il business model canvas è altamente consigliato come punto di partenza per le parametrizzazioni del business plan.

Nei prossimi articoli analizzeremo come il business model ponga le basi per la strategy map  e quindi con i sistemi di controllo di gestione strategico e operativo.