Come creare una startup

Quante volte ci è capitato di avere un’idea geniale e desiderare di trasformarla in realtà? Fino a qualche anno fa si diceva “Quasi quasi fondo una società”. Oggi l’espressione più usata invece è “E se facessi una startup?”.
Perché no? Può davvero essere un’avventura emozionante e gratificante ma richiede una pianificazione accurata e una strategia ben definita.
Cercheremo qui di fornire una roadmap su come creare una startup di successo, passo dopo passo.

Ho un’idea in testa

Abbiamo generato un’idea che ci entusiasma e non vediamo l’ora di concretizzarla. Vogliamo essere utili agli altri ma anche a noi stessi, ovviamente.

La prima domanda che ci dobbiamo fare però è essenziale: la soluzione che abbiamo in mente risolve un problema reale?

Occorre cioè comprendere il mercato e validare l’idea generata.

È lo scoglio principale da superare ma anche quello più sottovalutato, addirittura spesso trascurato (con conseguenze anche molto negative, purtroppo).

La validazione dell’idea: partire leggeri

Si fa in fretta a dire che si tratta di fare una ricerca approfondita sul settore che ci riguarda, di studiare gli attori già esistenti e dunque concorrenti, di identificare le opportunità di crescita.

E poi anche di validare l’idea cercando feedback da parte di esperti o di potenziali clienti.

Dietro ognuna di queste attività (qui soltanto accennate in modo non esaustivo) però c’è il lavoro più impegnativo che compete a ogni startupper. Si tratta di operazioni da svolgere con metodo razionale. Occorre fruttare al massimo i canali digitali analizzando dati da diverse fonti ed evitando le cosiddette Vanity Metrics.

La letteratura sull’argomento è molto ampia e facilmente reperibile in rete.

Un esempio su tutti? Il libro “Partire leggeri – Il metodo Lean startup” di Eric Ries.

Supporto per startupper

Per le attività da svolgere necessarie a creare una startup c’è un possibile “aiuto da casa” cioè soggetti o programmi a cui affidarsi per accompagnare adeguatamente il viaggio della nostra idea rivoluzionaria.

Vediamone in sintesi alcuni.

  • Startup studio. È una società che si concentra sulla creazione e lo sviluppo di nuove imprese. Non si limita a fornire solo supporto e risorse ad aziende esistenti ma crea e lancia internamente le proprie startup a cui può anche fornire servizi di incubazione e accelerazione.
  • Incubatore. Si tratta di un’organizzazione che fornisce alle start up un ambiente favorevole in cui possano svilupparsi, affrontare le sfide iniziali e raggiungere una fase di sviluppo più avanzata. Di solito offre spazi di lavoro condivisi, mentorship, accesso a investitori, servizi di consulenza e connessioni di rete.
  • Acceleratore. È un programma di supporto intensivo (per periodi di tempo da pochi a diversi mesi) per le startup. Ha l’obiettivo di aiutarle a crescere rapidamente e raggiungere il successo sul mercato.

Le tappe iniziali per creare una startup

Nel percorso di validazione dell’idea lo startupper si deve misurare innanzitutto con il tema Solution fit che sarà in grado di affrontare e, si spera, risolvere, grazie a smoke test, o meglio, all’MVP.

Ecco di cosa si tratta.

MVP (Minimum Viable Product)

È la versione più semplice di un prodotto o servizio che soddisfa i requisiti minimi per essere lanciato sul mercato e testato con i potenziali utenti o clienti. Ha come scopo l’ottenimento di un feedback tempestivo e reale dagli utenti o dai clienti in modo da poter imparare e  migliorare il prodotto in modo iterativo. Permette cioè di risparmiare tempo e denaro in perfetta ottica “lean”. Invece di sviluppare un prodotto completo con tutte le caratteristiche e le funzionalità immaginate, l’azienda si concentra infatti sulla realizzazione del suo nucleo essenziale che risolve il problema o soddisfa il bisogno principale degli utenti.

Solution fit (adattamento della soluzione)

È il grado di corrispondenza tra una soluzione proposta e il problema o la necessità che si intende risolvere. La startup cerca cioè di capire se la sua soluzione (l’MVP) soddisfa efficacemente il bisogno dei clienti o risolve il problema che ha identificato.

Il viaggio continua: Market solution fit

Il termine Market solution fit (adattamento della soluzione al mercato) si riferisce al processo in cui una soluzione o un prodotto viene adeguatamente allineato con le esigenze del mercato in cui opera. Mentre il solution fit si concentra sulla corrispondenza tra la soluzione e il problema, il market solution fit si dedica alla comprensione del mercato, dei suoi segmenti e delle dinamiche dei clienti. Lo scopo finale del Market solution fit è quello di creare un’offerta di valore che risuoni con il mercato e abbia il potenziale di raggiungere il successo commerciale.

Business plan e finanziamenti per creare una startup

Se lo startupper è arrivato a questo punto significa che la sua idea o quello che nel frattempo è diventata grazie ai numerosi e fisiologi cambi di rotta (pivot) ha un pubblico di potenziali clienti disponibili a pagare per comprarla.

È dunque necessario formalizzare, in un business plan e in un pitch, lo sviluppo prevedibile dell’iniziativa negli anni (almeno tre ma è meglio cinque) a venire, dimostrando le potenzialità esponenziali della proposta di valore.

È anche con questo documento che il neo imprenditore (o quello seriale) si rivolgerà a chi lo potrà finanziare perché si sa che senza denaro si va poco lontano nel mondo del business.

Business angels e venture capitalists sono gli interlocutori privilegiati in questa fase. C’è spazio pure per altri soggetti pubblici o privati e anche per il crowdfunding. Per maggiori dettagli sull’argomento si consiglia questa snella ma efficace lettura: Le startup innovative: un modello di raccolta di capitali e di crescita.

E per ultimi, aspetti formali per creare una startup

Solo in questo momento del proprio viaggio imprenditoriale lo startupper può pensare seriamente a trasformare il proprio progetto in un soggetto giuridico.

La startup può cioè diventare una società a tutti gli effetti.

Per la precisione può costituirsi come startup innovativa. In base alle vigenti norme civilistiche e fiscali in materia può acquisirne infatti lo specifico status e godere delle conseguenti agevolazioni per sé e i suoi finanziatori.

E l’avventura può continuare con un vestito nuovo.