Riclassificazione del bilancio.
- Riclassificazione a valore aggiunto. Identifica il valore della produzione e il valore aggiunto generato dall’attività dell’azienda. Si applica di norma alle imprese che producono servizi.
- Riclassificazione a costo del venduto. Identifica il margine lordo industriale, rapporta i ricavi ai costi di produzione e separa le aree gestionali. È utilizzato di norma dalle aziende di produzione.
- Riclassificazione a margine di contribuzione. Individua i costi fissi e quelli variabili al fine di determinare il break-even point (punto di pareggio) e stimare la variazione dei costi in base alle vendite. È fondamentale per la creazione del budget e per studiare gli scostamenti tenendo presente che la distinzione tra costi fissi e variabili non sempre è semplice e che, in ogni caso, i costi fissi restano tali solo limitatamente a determinati livelli di attività.
E’ sempre opportuno distinguere il risultato della gestione ordinaria caratteristica da quella straordinaria e/o extra-caratteristica. La gestione ordinaria (od operativa) rappresenta l’attività principale dell’azienda finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di business.
La gestione straordinaria e/o extra-caratteristica invece comprende tutte le operazioni che non sono strettamente connesse all’attività principale dell’azienda (per esempio le operazioni di acquisizione o cessione di partecipazioni in altre società).
Un consulente aziendale esperto in controllo di gestione può proporre le riclassificazioni più idonee alle esigenze dell’azienda e collaborare con il personale IT ed amministrativo per automatizzare i report con l’ausilio della contabilità analitica.