Rating
È possibile utilizzare diversi strumenti per determinare il rating aziendale, tra cui l’analisi dello z-score di Altman. Questo metodo prevede l’utilizzo di una formula matematica che tiene conto di diversi indicatori finanziari, tra i quali il rapporto tra attività e passività, la liquidità corrente e l’indice di redditività.
Altri indicatori utilizzati nella determinazione del rating aziendale possono includere la redditività, il flusso di cassa, l’indebitamento e la capacità dell’azienda di generare entrate stabili nel lungo termine.
Il rating aziendale può essere un indicatore prezioso per le aziende ma è comunque importante sottolineare che esso è solo uno dei molti fattori da considerare quando si valuta la salute finanziaria di un’impresa. È infatti opportuno utilizzare il rating insieme ad altre fonti di informazioni, come gli indicatori di bancabilità, l’analisi dei trend di mercato e la conoscenza dell’industria specifica in cui l’impresa opera.
In ogni caso è bene affidarsi a un consulente esperto in materia per calcolare il rating della propria azienda.
Ciò anche perché non si tratta di un dato statico ma è soggetto a cambiamenti nel tempo. Inoltre è calcolato su informazioni relative al passato e non su stime per il futuro (anche se statisticamente è dimostrato che un’alta percentuale di imprese con un buon rating ha una ridotta possibilità di fallire negli anni immediatamente successivi).
Il rating e il report della Centrale rischi rilasciato dalla Banca d’Italia sono tuttavia gli unici strumenti a disposizione dei finanziatori esterni che non hanno accesso ai dati analitici aziendali.
Per questo è importante per le aziende eseguire regolarmente l’analisi del proprio rating e monitorare i cambiamenti nei fattori finanziari che lo influenzano per avere consapevolezza di come sono viste dal mondo degli investitori istituzionali.